#Diamoci una mano

Diamo­ci una mano, nata durante la pan­demia da Covid-19 per dare sosteg­no non solo eco­nom­i­co a famiglie che improvvisa­mente si sono trovate in dif­fi­coltà, non soltan­to eco­nomiche, è di fat­to una realtà oper­a­ti­va che anco­ra oggi si occu­pa di tale scopo.

Sono varie le attiv­ità che svolge, quelle di carat­tere eco­nom­i­co ovvero di sosteg­no imme­di­a­to e con­cre­to a chi si riv­olge a noi e che, gra­zie a bene­fat­tori, ven­gono por­tate avan­ti, quelle riguardan­ti prob­le­mi di salute, buro­crati­ci, ammin­is­tra­tivi in forza di con­tat­ti e disponi­bil­ità di medici spe­cial­isti, com­mer­cial­isti, Cen­tri di Assis­ten­za Fis­cale, Assis­ten­ti Sociali che alcu­ni di noi conoscono.

Nat­u­ral­mente non man­cano i rap­por­ti diret­ti con i sogget­ti che ci chiedono sosteg­no per man­tenere vivo il sen­so di vic­i­nan­za che non si limi­ta quin­di alla sola don­azione pecu­niaria. Gian­fran­co Pit­to è in pri­ma lin­ea, Pao­la Mari­no lo sup­por­ta, Nico Pinasco viene infor­ma­to cir­ca even­tu­ali neces­sità: sarebbe aus­pi­ca­bile che vi fos­sero altri sogget­ti dis­posti a col­lab­o­rare, allargan­do così la “rete” di con­tat­ti che potreb­bero aiutare a indi­vid­uare pro­fes­sion­isti, fonti di finanziamento.

Alcune situ­azioni si sono risolte, altre purtrop­po no, altre anco­ra pre­sen­tano ulte­ri­ori com­pli­cazioni, anche legate a prob­le­mi di salute sopravvenu­ti, alcu­ni purtrop­po gra­van­ti su nuclei famil­iari già in dif­fi­coltà sociali ed economiche.

Le attiv­ità descritte rien­tra­no negli obi­et­tivi pro­pri dell’Associazione I Ragazzi di Mon­t­ele­co, questo deve essere chiaro: il grup­pet­to che si occu­pa del “Diamo­ci da fare” non è una strut­tura a sé stante. I fon­di a dis­po­sizione, le don­azioni, le spese, sono det­tagli­ata­mente mon­i­torati e ren­di­con­tati a e da Nico Pinasco in forza del con­fer­i­men­to degli stes­si nell’Associazione I Ragazzi di Monteleco.

Non dimen­tichi­amo­ci che la pro­mozione umana è il val­ore fon­dante che ci è sta­to trasmes­so da Don Ga e da Don I e che da cre­den­ti dob­bi­amo met­tere in pratica.