Cari amici ai tempi del web le notizie non si possono tenere granchè. Ho dovuto avvisarvi io con un audio per evitare che foste avvisati da qualcuno che lo scopriva sul web e lo faceva circolare.
Avvisarvi di cosa? Che il 10 agosto il vescovo di Genova Marco Tasca mi ha chiamato a essere il rettore del Seminario di Genova, Il responsabile della Pastorale giovanile, Il responsabile della Pastorale Vocazionale, sostituendo don Michele Cavallero, Mons Nicolò Anselmi e don Moretti.
Siamo ridotti male direte voi!! Uno e trino! Di questo vi parlerò fra poco. Di fatto il secondo e terzo incarico sono splendidi deja-vu. Dal 1989 al 1994 sono stato assistente diocesano di Azione Cattolica e allora costui faceva poi facente funzione sulla pastorale giovanile che ancora non c’era. Ricordo ancora il tiro alla fune fra due miei superiori su quelle funzioni, un tiro alla corda che appunto poi mi fece in parte desiderare di tornarmene alla amata parrocchia. Nel 1985 avevo poi iniziato insieme a don Valente, don Grondona, Don Buono, Mons Pigollo un gruppetto “vocazionale” che facesse conoscere il seminario e che facesse riflettere sulla chiamata battesimale, già allora il taglio scelto con la supervisione di don Renzo Ghiglione, mai dimenticato. Alla soglia dei sessanta chiamato alla pastorale giovanile, quantunque con un vice-rettore più giovane mi sento un po chiamato a ricevere l’oscar alla carriera ma in realtà l’avventura sapete quanto mi appassioni e quanto bisogno ce ne sia. In questi giorni a Monteleco sto letteralmente godendo, uso proprio questo termine, del lavoro di vent’anni e passa. La coop poi è in forma smagliante proiettata sempre a nuovi progetti e la qualità è la stessa qualità di Monteleco, cioè al di là di un bilancio sano e sereno, una grande umanità, una passione, e non mercenariato. Pensate che qua le ragazze di altri centri e comunità chiedono di entrare da noi perché i ragazzi e le ragazze stesse della nostra casa D raccontano di quanto bene ci si trovano!!! Trasmettere questa scossa alla diocesi è bello. Perché questo è l’obiettivo: che un giovane dica a un altro ”vieni con me in parrocchia, lì è diverso, lì ci si vuol bene come nel Vangelo davvero…..etc etc” Anche impostare l’annuncio del Vangelo come chiamata all’amicizia con Gesù, come riscoperta del nostro battesimo del nostro essere amati, da Chi? Da Lui che innalza i monti che scalda i cuori… (potete cantare il resto…) chi-Amati!! E’ la fede non è la banale ricerca di pretini, suorine o fratini… E’ la sfida esistenziale della nostra società. E’ il cuore!! Tutte cose che so bene e che cerco di vivere e fare da sempre. Ma è la prima che mi ha lasciato davvero a bocca aperta. Rettore del Seminario! Io? Don Fully alias Doragrossa Francesco? Io, proprio io? L ho chiesto varie volte al vescovo Marco che mi aveva convocato una mattina a metà luglio. Si ha del rettore del Seminario di Genova e del seminario di Genova l’idea di un luogo con caratteristiche da molto tempo ben precise di rigore e formalità che all’apparenza mal si conciliano con un prete sgaruppato come sono. Si proprio tu, sei stato in missione, sei parroco, lavori coi giovani, sei in salute e contento di essere prete …… Se lo dice il Vescovo……….
Ma, e vengo alle cose serie è l’idea stessa di unire i tre servizi alla chiesa che è la vera novità. Una formazione dei futuri presbiteri inserita nella pastorale diocesana. A braccetto con essa. Una sfida completamente nuova , nuovi percorsi da individuare, processi da avviare, la gioia del Vangelo. Mons Capurro mi ha benedetto “Don Fully ha le spalle grosse!!” col suo solito sorriso e queste semplici parole sono un bel viatico.
La parte negativa naturalmente è lasciare parrocchia e scuola media. A me piace stare con la gente, nella mischia. E alla Provvidenza ci son stato solo quattro anni pastorali pieni, di cui due di covid, era il momento in cui iniziavo a ingranare davvero, a salutare riconoscendola finalmente la gente per strada, avviare mille piccole cose. A scuola dopo un anno di vera sofferenza post-Cuba avevo ripreso il passo e con gli studenti ci stavo da …. Pascià! Col vicariato si aveva iniziato un lavoro di sinodalità bello……. Il sostituto dovrà inserirsi in questo contesto e proseguire il cammino. Ho cercato di non fare “fullate” ma solo cose che siano davvero espressione di una comunità che cammina indipendentemente dal prete, perché questa è la vera sfida di oggi con la scarsità del prete che ci sarà sempre più!!
Ma veniamo a noi!! Don Ga le risate che si sarà fatto lassù! Già vedo il suo volto tondo intondeggiarsi ancor più, rosso a esplodere dalla gioia con quella risata potente e le mani che pestano le ginocchia a più non posso. Don I avrà strabuzzato ancor più gli occhi, mettendosi dapprima le mani nei capelli e poi tirando indietro la testa si sarà sciolto nel suo sorriso tenero e anche furbetto aprendo le braccia a un abbraccio di conforto e di protezione. Come faceva quando da seminarista arrivavo a torso nudo guidando la mia 500 carica di bottigliette d’acqua al prato del leco e mi diceva facendo la voce e la faccia truce “Seminarista Doragrossa lei lo sa cosa dice il regolamento del seminario sul vestiario del buon seminarista?” e si faceva la sua classica risata. Due preti che del e in seminario han sempre vissuto. In modo diverso ma sempre forte. Che mi proteggano.
Noi come movimento ragazzi in ogni sua componente saremo chiamati ancor più a servizio. L’idea di pastorale giovanile a 360 gradi era l’idea di Don Ga. Il Movimento Ragazzi non è altro che questo. Non so dirvi nulla per il futuro perché sarebbero bugie. Devo fare passaggi di consegne, scoprire, conoscere. Certo penso che se siamo contenti che l’assistente sia stato nominato rettore e responsabile della pastorale giovanile dall’altra parte questo comporterà più capacità di metterci in gioco. In questo dobbiamo ancora camminare molto nello stare insieme agli altri anche se nella consulta e con la caritas siamo abituati. Non è sfuggito ai più che il vescovo ci ha chiamati a fare servizio di laicato spiegando ai preti stessi la evangelii gaudium …….. Formazione è la cosa che più ci è chiesta……. Il cammino è all’inizio. Spiritualmente mettiamoci con il bastone in mano, le vesti cinte e i sandali ai piedi, il Signore passa noi dobbiamo seguirlo nell’esodo da noi stessi per donarci nella libertà.
Don Fully