#diamociunamano — IL COVID COLPISCE ANCHE LE FAMIGLIE DEI NOSTRI RAGAZZI

L’emergenza in atto sta cre­an­do molti dan­ni. Ogni giorno, per due mesi, abbi­amo ascolta­to i vari numeri. Ma c’è un mon­do som­mer­so, poco vis­i­bile dall’esterno, che sta cer­can­do di strin­gere i den­ti per uscire da questo peri­o­do con le ossa rotte ma non del tut­to vinto.

È la situ­azione di alcune famiglie dei ragazzi che ven­gono al Movi­men­to Ragazzi tut­ti i giorni.. almeno, fino a quan­do si pote­va. Ora sono a casa. Dal 12 mar­zo, infat­ti, noi edu­ca­tori del Movi­men­to Ragazzi cer­chi­amo di sen­tire i ragazzi tut­ti i giorni con tele­fonate o videochia­mate, per scam­biare due parole, fare i com­pi­ti, giocare.

Con i gen­i­tori poi cer­chi­amo di offrire sosteg­no.. umano pri­ma di tut­to, ma anche mate­ri­ale: cer­chi­amo di prestare atten­zione a tutte le agevolazioni e bonus che Sta­to, Regioni e Comune offrono per pro­por­li alle famiglie e, in molti casi, aiu­tar­li nel­la com­pi­lazione delle richieste.

Ma ci siamo accor­ti che per alcune famiglie non bas­ta! Alcune famiglie ci chiedono una mano per pot­er fare la spe­sa quo­tid­i­ana, altre ci chiedono un aiu­to nel pagare le bollette.

Sono tutte per­sone pri­ma non segui­te dai Cen­tri di Ascolto, che ave­vano un lavoro (mag­a­ri in nero) ma che ce la face­vano. Ora non bas­ta più.

Vi rac­con­ti­amo solo alcune sto­rie, per darvi un’idea:

Cen­tro Educa­ti­vo Dioce­sano di Oregina:

10 famiglie avreb­bero bisog­no di un sosteg­no per la spe­sa, 4 famiglie per il paga­men­to delle bollette.

G: vive con la madre e la sorel­la. Il padre sep­a­ra­to non vive con loro da molti anni. La madre fa la badante ma con l’emergenza ha dovu­to inter­rompere. Avreb­bero bisog­no di aiu­to nel­la spesa.

V: fa le ele­men­tari, vive con la madre, 3 sorelle e il com­pag­no del­la madre. Loro entram­bi lavo­ra­tori autono­mi, da poco ave­vano aper­to un’attività ma con l’emergenza potreb­bero aver bisog­no di una mano con la spesa.

A: vive da sola con la mam­ma, il padre sep­a­ra­to vive in un’altra cit­tà e non sostiene la famiglia. La madre face­va la badante ma per prob­le­mi di salute e con l’emergenza sono già diverse set­ti­mane che non lavora.

T: vive da solo con il padre. La mam­ma attual­mente fuori casa per un’ingiunzione del Tri­bunale che le vieta di vedere il figlio. Il padre ha una pic­co­la pen­sione e da solo deve badare a tut­ti i pagamenti.

A: vive con la madre e il fratel­lo mag­giore. Il padre sep­a­ra­to vive da solo in un altro quartiere ma non riesce ad aiutare la famiglia. Han­no casa di pro­pri­età e un mutuo da pagare. La madre fa lavori saltu­ari e ora che tut­to è fer­mo non sa come pagare il mutuo del­la casa (ha per­so un lavoro pri­ma dell’emergenza COVID-19 per cui la ban­ca ha rispos­to che non può tem­po­ranea­mente con­ge­lare il mutuo.

Fac­ciamo due conti:

in base alla conoscen­za delle famiglie di Oregi­na che potreb­bero aver bisogno:

1350 euro spe­sa (a sec­on­da dei com­po­nen­ti del­la famiglia dare buoni spe­sa tra i 50 e i 200 euro men­sili), alle 4 famiglie per le bol­lette potrem­mo provvedere a 50 euro a tes­ta e sono altri 200 euro.

Avrem­mo: 1350+200= 1550 euro.

Tut­to ciò che rius­ci­amo a rac­cogliere in più, divider­lo in 3:

  • Cen­tro di Ascolto di Pontedecimo;
  • Cen­tro di Ascolto del Cen­tro Storico;
  • Asso­ci­azione Cir­co­lo Oasis San­ta Maria di Castel­lo, per prog­et­to “S.O.S. gen­i­tori Oasis”

PRIMO OBIETTIVO: RAGGIUNGERE QUOTA 1550 EURO!

SECONDO OBIETTIVO: tut­to ciò che la Provvi­den­za por­ta in più, dividerlo!

COME: bonifi­co sul con­to PASSADORE:100 ANNI DON GANUMERO CONTO CORRENTE 813723

IBAN: IT65V0333201404000000813723INTESTATO DON DORAGROSSA FRANCESCO FULLY

I sol­di rac­colti ver­ran­no girati al Cen­tro di Ascolto del Vic­ari­a­to di Oregi­na il quale provved­erà a far­li diventare buoni spe­sa o sosteg­no per le bol­lette. Insieme agli edu­ca­tori del Movi­men­to Ragazzi si attuerà la con­seg­na di tali buoni spesa.

PER QUANTO TEMPO: Non vogliamo creare l’ennesimo grup­po, asso­ci­azione.. c’è già chi lo fa e lo fa meglio di noi. Noi vogliamo impeg­nar­ci in questo per i soli mesi di mag­gio e giug­no, speran­do che poi le famiglie ripren­dano a “res­pi­rare”.