La Pace sia con noi!

Ecco­ci, dunque, con un nuo­vo Pon­tefice: LEONE 14°. Ammet­ti­amo­lo: il nome uni­to al fat­to che il luo­go di nasci­ta lo col­lo­ca negli Sta­ti Uni­ti ci ha un poco spaventato.

Chi sarà mai l’Attila che dovrà fer­mare? (Leone Mag­no ricor­date fer­mò Atti­la lan­ci­a­to ver­so Roma)… forse Putin, Xi Jin­ping? E’ un amer­i­cano, come potrà capire il mon­do seden­do dal­la parte dei vinci­tori e non dei vin­ti, sul trono di Cesare piut­tosto che quel­lo del­la croce?.

Tut­ti dub­bi dis­si­pati imme­di­ata­mente: amer­i­cano ma di orig­i­ni umili, figlio di immi­grati france­si, spag­no­li, ital­iani fino a sco­prire addirit­tura radi­ci cubane (se lo sape­vano pri­ma dubito che i Car­di­nali lo avreb­bero elet­to); prati­ca­mente da sem­pre mis­sion­ario in Perù tan­to da pren­derne la doppia cit­tad­i­nan­za. Il tam-tam dei sudamer­i­cani è par­ti­to imme­di­a­to; un uomo umile ben inser­i­to nel­la dio­ce­si, vici­no ai poveri. C’è chi si azzar­da a dire ami­co di Gutier­rez. Ma ques­ta sarebbe trop­po grossa. Dall’America del nord subito rim­balza la notizia “un anti-Trumpiano” ha pre­so posizioni for­ti con­tro di lui. La curia romana tira un sospiro di sol­lie­vo: da tre anni Papa Leone era prefet­to del dicas­t­ero dei vescovi, uno di curia insom­ma, che conosce gli ambi­en­ti. Ambi­en­ti in effet­ti un po’ desta­bi­liz­za­ti dal “primear” (pren­dere inizia­tive improvvise e inno­v­a­tive) di Francesco. Esat­ta­mente quel­lo che, al con­trario, man­da­va in vis­i­bilio le folle. Essendo poi Agos­tini­ano, di forte e pro­fon­da for­mazione spir­i­tuale e intel­let­tuale (voglio dire: Agosti­no!!) e soprat­tut­to Gen­erale dell’ordine per dod­i­ci anni (come il nos­tro Padre Mar­co lo fu per i con­ven­tu­ali), quin­di pro­fon­do conosc­i­tore e pro­fon­da­mente conosci­u­to, in tut­ti i con­ti­nen­ti. Insom­ma, come potete capire, tut­ti gli ele­men­ti per farne il catal­iz­za­tore di tut­ti i gusti. E, infat­ti, pare abbia avu­to rap­i­da e stra­biliante mag­gio­ran­za , qua­si asso­lu­ta. Qual­cuno storce il naso, qual­cuno esul­ta per questo totale consenso.

I pri­mi pas­si li sti­amo veden­do. Dis­cor­si, omelie, sot­to­lin­ea­ture sono palese­mente sec­on­do la lin­ea di Francesco. La sua pri­ma paro­la Pace non ha las­ci­a­to dub­bi. Non si cam­bia lin­ea, prospet­ti­va che ter­ror­iz­za­va non solo i cosid­det­ti pro­gres­sisti ma l’intera chiesa che sarebbe sta­ta dis­ori­en­ta­ta. La for­ma e il modo di fare appare più paca­to, più den­tro il pro­to­col­lo, sen­za dis­ori­entare chi alla for­ma tiene tan­to. Il pas­sag­gio di gus­to sporti­vo da Mes­si a Sin­ner è un po’ sim­bol­i­co se vogliamo. Due dif­fer­en­ti modi di essere popolari.

Dunque? Vedremo!

Vedremo un corno!! Il Papa non è un con­cor­so di sim­pa­tia, di bellez­za. Lo Spir­i­to San­to guiderà la chiesa. Papa Leone quat­tordices­i­mo è il Papa gius­to. Pun­to. Ascolter­e­mo ciò che dice, vedremo ciò che farà. Ques­ta sto­ria di seguire il Papa che mi piace mi ha pro­fon­da­mente amareg­gia­to in questi ulti­mi anni. I sosten­i­tori del Papa Re, del­la chiesa tri­on­fante e reg­nante era­no quel­li che non ubbidi­vano al Papa! Che fac­cia tosta!

I Papi non han­no un potere se non quel­lo di servire. Si sta den­tro la Chiesa nell’unità e nel­la car­ità. Le sim­patie per­son­ali si las­ciano da parte. Vero che a volte aiu­tano o non aiu­tano, ma, insom­ma, siamo seri! L’obbedienza al Papa non è l’obbedienza a un capo dell’esercito, ma l’obbedienza alla car­ità, all’unità, all’umiltà. E quin­di siamo obbe­di­en­ti, a pre­scindere. Che fac­cia cose a me sim­patiche o meno, ma chi sono io per dire questo va bene o questo va male? Diamo­ci piut­tosto da fare per annun­cia­re il Reg­no di Amore e di Pace e per costru­ire insieme quel­la civiltà dell’Amore che Pao­lo VI dice­va ai tem­pi in cui il Movi­men­to Ragazzi nasce­va e che di cer­to ispirò il nos­tro don GA. E che Pao­lo VI fos­se noto (non dico non lo fos­se ma che fos­se noto per questo) per essere sim­pati­co e bonac­cione trovateme­lo scrit­to da qualche parte. Frate Leone, fedele ami­co di Francesco, ci guiderà a portare Pace in ques­ta ter­ra dove siamo “tut­ti collegati”.

Don Ful­ly