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Don Ga e il Movimento Ragazzi
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Newsletter: giugno 2022
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Il cammino non finisce, anzi...
Alcuni risultati sono già sicuri: il metodo sinodale diventerà il modo permanente di essere Chiesa. Tutti concordi nel dire che non si può tornare indietro… anche per il prossimo anno si proseguirà nell’ascolto, un ascolto da allargare e approfondire sempre più.
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Il testo completo dei risultati dell’ascolto di oltre diecimila genovesi nel primo anno del cammino sinodale si può scaricare a questo link o cliccando sull'immagine a lato.
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La festa di presentazione che si è svolta il 28 maggio si può rivivere collegandosi a questo video
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La Chiesa è come una nonna.. (lettera di Matteo, 16 anni)
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Sono qui anche in rappresentanza di tanti miei compagni con cui ci siamo confrontati sui temi del Sinodo. Mi ha colpito vedere che, attorno alla Chiesa, c’è molto interesse. Noi ne parliamo spesso nell’ora di Religione. Parliamo della Chiesa e del Vangelo, ma anche delle altre religioni e delle domande che sentiamo più “nostre”.
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Per questo, negli ultimi anni, hanno scelto di fare religione anche molti miei compagni che non frequentano la chiesa o che hanno smesso di frequentarla. Persino una mia compagna musulmana che ha ascoltato con interesse la spiegazione della Pasqua, ci ha spiegato il Ramadan, viene a fare volontariato con noi.
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Attorno alla Chiesa c’è interesse anche se il primo tema che emerge è sempre quello di una mentalità che viene sentita distante: distante dalla vita di tutti i giorni – sono sincero, le prediche spesso sono noiose, difficili da capire, lunghe – distante da noi nei temi che sentiamo più importanti (i diritti LGBT, l’eutanasia…). Però, appena abbiamo superato questo ostacolo, appena abbiamo iniziato a ragionare sui punti di forza e di debolezza della Chiesa, ci siamo accorti che la chiesa è un po’ come una nonna: la critichiamo, su certi aspetti non la capiamo, ma le vogliamo bene!
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E come una nonna ha una grande storia (quanto è stata importante per la nostra cultura!) e una capacità, quella di unire, di raccogliere. Questo l’hanno detto tutti i miei compagni – e anche io – nonostante tutti i suoi difetti la Chiesa resta, in un mondo di gente sola, una delle poche realtà capace di aggregare, di mettere insieme.
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Non unire “contro” gli altri, ma creando legami profondi di amicizia. Per questo ci fa soffrire quando vediamo quelle parrocchie in cui vai alla messa e nessuno ti saluta, oppure ti rimproverano subito per quello che non fai, per le regole che non segui, ti danno subito mille cose da fare (perché sei giovane) invece di dirti che sono contenti che tu sia lì.
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E poi a tutti noi piace papa Francesco. perché è un uomo che unisce. ci piacerebbe che tanti parroci, tante persone della Chiesa si ispirassero a lui, anche come modo di fare.
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Troppi preti vivono da soli e nella solitudine poi crescono comportamenti strani, o proprio pericolosi per gli altri!
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Vorremmo una chiesa che aiuti di più i poveri, che non crei dei muri, ma li abbatta. Che sia innanzitutto un luogo di ascolto, ma ascolto vero, non solo ogni tanto. Che dia speranza a tutti nel futuro, faccia sentire che nessuno è solo. Per fare questo ci piacerebbe che uscisse di più dalle chiese senza aver paura di sbagliare. Noi giovani non ricordiamo bene tutti i particolari (sinceramente, non l’ho letto molto), ma mi sembra che il Vangelo dica proprio questo, no?!
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Per una educazione efficace bisogna avere gli occhi ben aperti sul fine principale dell’educazione: aiutare il ragazzo a raggiungere la sua piena formazione umana e diventare sé stesso. Altri scopi, anche nobili e necessari, sono soltanto complementari, fini secondari:
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-Prepararlo a una vita sociale positiva;
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-Prepararlo al lavoro come soggetto capace e creativo;
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-Prepararlo a essere apostolo della verità;
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-Trasmettergli la eredità della cultura dell’epoca che sta vivendo;
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Tutti scopi nobili ma secondari rispetto al principale: educarlo a essere sé stesso.
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Ma per raggiungere questo obiettivo è necessario che il ragazzo salga la scala dei veri valori. Il primo valore a cui deve, e tende effettivamente per natura, è quello di ricercare costantemente la verità in tutti i possibili gradi di sapere, come spinta di vita; deve vagliarla con un giudizio personale perché diventi sua. Ma scopre e progressivamente conquista la verità nell’incontro con la realtà: rende interiore e acquista coscienza di ciò che vede, sente, tocca nella misura in cui sarà capace di criticare, coordinare, renderlo universale, sublimarlo.
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La Pentecoste è sempre stata una festa per molti un poco misteriosa. Questa terza persona della Trinità fa fatica a scaldare la nostra devozione. Preferiamo buttarla più sulla narrazione , e non credo sbagliamo di molto, raccontando l’evento del giorno di Pentecoste quando poveri uomini di Galilea vennero compresi da una moltitudine di persone provenienti da ogni dove. L’iconografia a …
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News Dal Movimento Ragazzi e Monteleco (Francesco Gnecco)
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Maggio mese ricco di eventi al Movimento Ragazzi per i nostri ragazzi ed educatori.
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-Mese del bivacco: il 7 e 8 maggio a Monteleco abbiamo riproposto il bivacco per i ragazzi del centro di Oregina. Un bel numero di ragazzi circa 40 a giocare e vivere questa esperienza forte dopo un anno scolastico così impegnativo. Quest'anno gli educatori si ...
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Elisa e Adriano che si sono conosciuti a Monteleco….
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Amoris Laetitia — con Mons Marino Poggi
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Con il mese di maggio sono terminati i bellissimi incontri sulla Amoris Laetitia. Per il prossimo anno don Marino ci ha dato la disponibilità di farci riflettere sulla Lumen Gentium (appuntamento al terzo sabato di ogni mese a cominciare da ottobre)
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Continua il videoblog di Fully a commento del Vangelo del giorno
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