Signore dacci forza di risorgere

La quares­i­ma di Mon­t­ele­co è inizia­ta con la peste suina, una bel­la pen­iten­za che ci toc­ca e ci caricher­e­mo sulle spalle per por­tar­la fino alla res­ur­rezione. Ma subito dopo è inizia­ta una croce ben più grande per tut­ti. La sci­agu­ra­ta guer­ra di Ucraina che ci è piovu­ta come al soli­to all’improvviso dal cielo quan­do col sen­no di poi così improvvisa non era. Una croce pesante che sus­ci­ta in noi tante domande per­ché è ovvio che risol­vere tut­to in un “siamo nelle mani di un paz­zo” è un po sem­plicis­ti­co e occor­rerebbe sapere come mai siamo fini­ti even­tual­mente nelle mani di questo paz­zo, tra par­ente­si ono­ra­to da moltissi­mi fino a dieci giorni fa.

Ques­ta guer­ra risveg­lia in noi le domande sul­la pace e sul­la costruzione e ven­di­ta di armi, sul­la gius­tizia e su un nuo­vo ordine mon­di­ale mai più ricostru­ito, sulle ques­tioni dell’energia mai risolte e sem­pre più ine­ludi­bili, sulle ques­tioni del nos­tro stile di vita non più adat­to a sop­portare sac­ri­fi­ci, sul rap­por­to con tan­ti pae­si che conos­ci­amo solo mar­ginal­mente gra­zie all’immigrazione, sulle nos­tre conoscen­ze storiche e geogra­fiche improvvisa­mente così bal­bet­tan­ti, sul nos­tro mene­freghis­mo e inca­pac­ità a vedere le cose ad ampio rag­gio acce­cati soprat­tut­to dall’urgenza degli affari. Tante cro­ci che intasano il nos­tro cuore e rischi­ano di schi­antar­ci al suo­lo uni­ta­mente alle cro­ci mate­ri­ali di per­sone che scap­pano dalle bombe, dal­la fame, dal­la per­se­cuzione, dal­la guer­ra frat­ri­ci­da di due popoli che baciano le stesse icone e sono “costret­ti” a sparar­si addosso.

Iniziamo ques­ta via cru­cis appe­san­ti­ti e sfi­ac­cati dal­la croce del covid, le forze sem­bra­no man­care eppure anco­ra una vol­ta il Sig­nore ci chiede di abbrac­cia­re ques­ta croce e salire fino alla res­ur­rezione. Ci chiede di trovare strade di luce, di vita nuo­va, di per­dono. Anco­ra una vol­ta e anco­ra e ancora.

Il demo­nio , che non è Putin per inciso e a scan­so di frain­tendi­men­ti, esiste ed è divi­sione e si insin­ua in noi per divider­ci den­tro. Dividere la pace dal­la gius­tizia, la fra­ter­nità dall’identità, il pro­gres­so dall’equità, l’energia dal­la sosteni­bil­ità. Cer­ca di con­vin­cer­ci che l’amore non esiste, che dare la vita è inutile, che solo nel­la guer­ra potrem­mo avere tut­ti i reg­ni del­la terra.

Noi dob­bi­amo scegliere la pace, in maniera osti­na­ta; e con lei la gius­tizia, la fra­ter­nità, l’accoglienza, la con­so­lazione, il sup­por­to umano, l’intelligenza che cer­ca strade nuove di pace. La res­ur­rezione questo è. Il Sig­nore ci chiede di digiunare dall’odio per preparar­ci a una stra­da nuo­va. Anco­ra una vol­ta. Cre­de­va­mo che la lezione fos­se servi­ta e invece ecco­ci anco­ra qua. Ma dici­amo­lo sommes­sa­mente, solo noi cre­de­va­mo che l’ordine mon­di­ale post sec­on­da guer­ra mon­di­ale fos­se idil­li­a­co. Il resto del mon­do è sem­pre sta­to in guer­ra. Noi ci cul­liamo nel nos­tro benessere, del quale tra l’altro ci lagni­amo con­tin­u­a­mente. Men­tre il resto del mon­do sof­fre da sem­pre. Dob­bi­amo smet­tere di occu­par­ci solo di noi stes­si. Finchè al mon­do ci sarà anche solo una guer­ra anche in un altro con­ti­nente tut­ti siamo in guer­ra. E tut­ti invece vor­rem­mo la pace.

Sig­nore dac­ci forza di risorg­ere. Portaci alla res­ur­rezione. Dona la tua pace e il tuo amore. Ren­di­ci costrut­tori di pace e gius­tizia. Non las­cia­r­ci nel ven­erdì san­to. Guardan­do queste madri che scap­pano coi loro bim­bi fa che covi­amo con loro, ospi­tan­dole, un mon­do di pace e non di vendet­ta. Ora siamo nel­la croce, donaci di vedere al ter­mine di ques­ta quares­i­ma mon­di­ale la tua luce, fa che oltre le nubi adden­sate vedi­amo che anco­ra il sole c’è, che è pos­si­bile qual­cosa di nuo­vo. L’aurora di una nuo­va età. Un sen­tiero mai per­cor­so, un pen­siero che osa sognare ciò che nes­suno mai ha pen­sato. Siamo in atte­sa. Sen­tinel­la dim­mi quan­to dur­erà la notte?

Don Ful­ly